Armonizzare l'atmosfera

Mistico Torchio e storie di fede in un angolo della verde Umbria

Mistico Torchio e storie di fede in un angolo della verde Umbria

Mistico Torchio: Suor Maria Lanceata sepolta nel monastero della Clarisse di MontcastriliMistico Torchio

L’orario, le 21 dopo cena, non era accattivante e il luogo Montecastrilli, non proprio vicino, anche se non molto distante da Terni, ma la conferenza del prof. Sergio Bini, preceduta da una dotta relazione storica del prof, Giuseppe Maccaglia, su Suor Maria Lanceata non era proprio da perdere.    

E così ieri sera sono andato, vincendo la pigrizia sopraggiunta dopo una giornata davvero stancante in cui tra l’altro, insieme ai colleghi dell’Ast in assemblea ci siamo interrogati sul dopo Mise, scoprendo che il mese di tempo concessoci dalla controparte per discutere le sorti del sito, finisce proprio il 4 Ottobre che è la festa di San Francesco, e che a quanto pare dall’alto ci sta dando una grossa mano anche mediante il papa che porta il suo nome.  

Attraverso le parole di Sergio Bini, ho scoperto la storia di una mistica Umbra, suor Maria Lanceata Morelli, che tanto somiglia  a quella di altre mistiche umbre sue contemporanee, come Santa Veronica Giuliani, ma anche alla più famosa Teresa D’Avila con la quale ha condiviso diverse  esperienze mistiche come quella della Trasberverazionenella santa umbra ancora più evidente dato che si trattò di una lancia che arrivò a rompergli delle costole: Nomen omen …

Sergio Bini ha parlato della clarissa santa come di una persona di casa, di famiglia, con la quale si è incontrata attraverso il racconto di un sacerdote e la testimonianza delle suore che dopo tante vicissitudini storiche ( il monastero delle clarisse ha subito l’angheria di ben due soppressioni dei beni che hanno costretto agli stenti e alla fame le sue fedeli monache)  sono ancora lì a servire il prossimo con la preghiera, la testimonianza di una vita comunitaria e l’ospitalità che attraverso le inferriate danno a tutti coloro che vanno a chiedere preghiere e consigli o semplicemente hanno piacere di coltivare l’amicizia di chi isolandosi dal mondo, non disprezza il mondo ma la mondanità, e le vicende del mondo segue con costante attenzione, pregando continuamente per tutte le intenzioni del papa e dei fedeli.

Sergio Bini si lamenta giustamente che la serva di Dio, per la cui intercessione sono stati fatti centinaia di miracoli non è stata ancora riconosciuta ‘beata‘ dalla Chiesa, ma con papa Francesco c’è da aspettarsi di tutto, magari una semplice lettera  scritta con il cuore dalle suore e dai fedeli di Montecastrilli, benedetta dal vescovo di Orvieto  e condivisa della rete, al papa Francesco, può fare quello che in tanti anni non è stato fatto … 

Mistico Torchio
Mistico Torchio a Montecastrilli la singolare immagine del Cristo vite che pigia l’uva in un torchio mistico dove sostanzialmente il vino raccolto dagli angeli è il suo sangue che discende copioso dalle sue piaghe gloriose


Tornando al Mistico Torchio, è un ‘opera davvero particolare questa custodita dalle suore ed ieri visitabile insieme alla mostra delle carte storiche del convento e di Montecastrilli, carica di significati simbolici.

Nel soggetto dell’opera si intravede un certo spirito di sano umorismo, quasi moderno, visto che il protagonista del quadro, il Cristo, è il torchiatore in mezzo al torchio, mentre il liquido, il sangue prezioso,  esce copioso dalle sue sante piaghe, e una volta raccolto dagli angeli verrà usato per nutrire le anime del mondo.  

Un quadro che richiama un movimento trinitario, assai evidente dove la posizione del Padre, molto attiva (ha qualche strumento di lavoro in mano) è quella che da origine ad un moto ideale che si conclude nella Colomba dello Spirito che si trova sopra il legno della Croce, pronta a spiccare il volo in tutte le direzioni dove dalla Pentecoste in poi andrà per sedersi nelle anime dei fedeli che sapranno fare il vuoto dentro di sé.

La prima di queste anime fedeli, apparentemente passiva, è la Madre di Dio che ha una croce in mano,  e che in realtà è quella che quasi dirige i lavori, pare quasi che dica agli angeli dove portare il Sangue, come ai servi di Cana ordinò di fare tutto quello che Gesù avrebbe detto e cioè di portargli le giare d’acqua e riportare il vino ricavato dall’acqua agli ospiti del banchetto iniziando con il maestro di tavola.  

Il ruolo della Madonna nel quadro pare tragga ispirazione dai Vangeli dove la Madre di Gesù, pur dotata di carisma di Comando, l’unica che avrebbe potuto dire a Gesù di scendere dalla croce costringendo Gesù ad ubbidire,  non lo fece, aprendo definitivamente all’uomo il cielo che il peccato della prima coppia aveva provvisoriamente chiuso.

Le Sacre Scritture usano qualche volto l’immagine del torchio ma sinceramente l’immagine mi pare più vicina allo spirito delle descrizioni apocalittiche che le foto diffuse in rete dai guerriglieri dell’Isis fanno sembrare attuali, anche se non c’è un passo apocalittico preciso in cui si descrive l’immagine di un Mistico Torchio.

Claudio Pace Terni 6 Settembre 2014 su Mistico Torchio

Clicca per leggere una pagina wiki sul mistico torchio.

 

 

 


3 thoughts on Mistico Torchio e storie di fede in un angolo della verde Umbria

  1. Carissimo sig. Claudio Pace,
    quasi fortuitamente mi sono ritrovato a leggere questo Suo articolo nel Suo blog.
    Con molta sincerità, Le dico che dissentito in quanto, in queste poche righe riesce a scrivere circa il Torchio Mistico.
    A parte qualche errore di battitura (trasberverazione > transverberazione), ci sono tanti errori teologici che non servono la spiritualità, così come Lei cerca di fare (cfr. About Author) e che, per onestà intellettuale, dovrebbe anche … rivedere; pena, la cattiva figuraccia che fa!
    Circa il Mistico torchio che lei definisce avere uno “spirito di sano umorismo”: dietro a questa bellissima rappresentazione iconografica c’è tutto un pensiero teologico che la Chiesa (dai Padri ad oggi) è venuta ad elaborare: è il Cristo stesso ad essere torchiato dal Padre-torchiatore (lei scrive che Cristo è il torchiatore); il Padre non “ha qualche strumento di lavero in mano”, ma è il ‘fautore’ della passione: Colui al quale Cristo-il Figlio dimostra la sua obbedienza e disponibilità per realizzare la salvezza dell’uomo; la colomba non è “pronta a spiccare il volo” ma sta, semplicemente sta sulla croce, come segno che tutto l’agire del Cristo sta sotto il segno dello Spirito e lo Spirito non si discosta mai dall’agire del Figlio proprio perchè costantemente in linea con il volere del Padre; non ci sono “anime fedeli” (la Vergine non è ancora morta: è lì con tutto il suo corpo!!!) in questo dipinto: ci sono persone, di cui la Vergine Maria è la prima; e soprattutto non “tiene una croce in mano” ma, come riferisce Simeone nel vangelo di Luca 2,35, la spada di dolore conficcata nel petto, segno dell’unione alla passione del Figlio; e poi, corredi di maggiori riferimenti dove la Vergine Maria, nei vangeli, sia presentata come “dotata di carisma di Comando” (se poi legge l’episodio di Cana, guardi alla teologia che soggiace dietro all’episodio!).
    la prego, tenga in considerazione questo mio contrappunto: faccia un buon servizio alla verità di fede e al dato teologico (oltre che risparmiarsi una non bellissima figura di fronte ad una maggioranza che, forse, ne sa qualcosa in più).
    Grazie dell’attenzione

    1. Vorrei intanto ringraziarla per il suo intervento nel blog, dei suoi spunti chiarificatori, per esempio che la croce in realtà è quella spada nel cuore della celebre profezia di Simeone. Condivido anche il suo pensiero finale, ci sono davvero tante persone che ne sanno molto più di me su queste cose che scrivo sul blog, persone che incoraggio ad entrare nel mondo difficile della rete e a scrivere per condividere il loro sapere come ha fatto lei commentando il mio. Mi permetta però di ricordarle che transverberazione e trasverberazione, forse meno preciso, sono termini entrambi utilizzati nell’uso corrente ( esiste perfino il … “Monastero Santa Madre Teresa nella Trasverberazione del cuore” http://www.ilcarmelo.it/monasteri/ferrara.html) e di chiederle, cosa assai importante, se la sua interpretazione teologica, del Padre che torchia il Cristo, sia complementare a quella che esprimo nel mio e cioè che il Cristo sia anche il torchiatore di se stesso, cosa che fa abbandonandosi completamente nel Divin volere. La ringrazio molto delle sue e spero di rileggerne altre ancora. Claudio Pace

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.