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Franca Cornado L’UT UNUM SINT nella fondatrice del MC

Note Biografiche relative alla prima parte della vita di Franca Cornado

Ma facciamo un passo indietro, con qualche breve cenno biografico concernente la signora Franca Dal Ri Cornado.

Franca, nasce il 13 Aprile del 1924 in via Villa Glori n.6 a Brescia (era la domenica delle Palme)

e riceve il sacramento del battesimo il 21 aprile, nella chiesa parrocchiale del quartiere di Fiumicello, suo padrino lo zio Francesco di Novara.

Ad un anno e mezzo cade dal balcone di casa e viene miracolosamente salvata ritrovandosi tra le braccia di un vicino che era intento a leggere il giornale.

Il 26 settembre del 1925 nasce suo fratello Giovanni, e nel 1930 incomincia i suoi primi studi nella scuola elementare di Brescia di via Villa Glori.

Il 15 Maggio del 1932 riceve la cresima insieme la prima comunione a Fiumicello come era nell’uso di allora.

Nel 1933 la famiglia Dal Ri riceve in dono un altro figlio, Luigi, che il Signore prende subito con se l’11 febbraio.

Nel 1936 inizia a frequentare la scuola media a Brescia ma nel 1936 nella famiglia Dal Ri accade un grave evento luttuoso: muore il padre di Franca.  

Un durissimo colpo per la famiglia Dal Ri e per Franca!

La danza e la musica

Franca infatti si sentiva molto portata per la danza e per la musica, arti che vista la nuova situazione familiare, poté subito smettere di sognarne la pratica.

Proprio per poter assecondare la sua tendenza infatti le era stato comprato un pianoforte che alla morte del padre, mutata anche la situazione economica, le fu subito tolto.

Qualche volta le capitava di ascoltare le note del suo illustre concittadino Arturo Benedetti Michelangeli,

ma la strada di Franca, segnata dal Signore, non era quella di diventare un’artista ma un profeta.

Ascoltiamolo questo brano di questo grande musicista Arturo Benedetti Michelangeli Chopin Valzer Op 69 dura 4.36 min.

pensando un po’ alla Brescia del secolo scorso alle note del suo pianoforte che si udivano dalla sua casa incantando anche i passanti.

Tra questi forse anche Franca che quando raccontava le sue esperienze di ragazza

o incontrava dei musicisti parlava spesso di lui e dei suoi sogni di gioventù

Spirito Santo irrorazione del mio Dio

Questi episodi un po’ tristi sono stati significativi e importanti nella vita di una ragazza

che però non si chiude in se né si piange addosso,

pur se costretta a rinunciare ai suoi sogni e a vivere,

orfana di padre, le difficoltà dell’esistenza nell’Italia che si approssimava a conoscere la tragedia della seconda guerra mondiale.

Questo amore verso la danza traspare tra le righe di una delle preghiere più belle allo Spirito Santo della sua spiritualità  (del 3/11/79).

Spirito Santo, irrorazione del Mio Dio,

vivifica interamente in me le Tue Spettanze.

Spirito Santo, rafforza in me l’azione e con la Tua Potenza fa di me una danza.

La famiglia

Nel 1936 la vedova Dal Ri, di nome Maria (+28.3.1989), madre di Franca,

decide di trasferirsi a Belinzago Novarese suo paese di origine, paese vicino a Novara

dove Franca riesce a prendere la licenza commerciale,

che insieme alla sua capacità di dattilografare le permette di avere i primi lavori a Brescia tra i quali,

e siamo nel 1939, uno presso la compagnia telefonica Lombarda Stipel.

Nel 1939 il Signore le fa conoscere a Roma il suo futuro marito, Giovanni Cornado (+9.8.1983), un giovane soldato di Pantelleria,

galeotto fu il chiedergli da che parte si trovasse San Pietro.

Con lui che sposò il 25 luglio nella Chiesa dei Santi Faustino e Giovita di Brescia ebbe quattro figli (Giampiero , Beatrice, Fernando e Daniela).

Di quel periodo un evento luttuoso, la morte del fratello Gianni nel 1944 e uno gioioso,

l’incontro con Padre Giustino Carpin ofmConv. (1952) che diverrà poi il suo tanto ambito “Direttore Spirituale”

essendo lei, tra l’altro, divenuta terziaria francescana (25 1 1959). (continua nella pagina seguente) (pagina precedente, pagina iniziale)


13 thoughts on Franca Cornado L’UT UNUM SINT nella fondatrice del MC

  1. Claudio, correggi l’ultima locuzione: Tu solo santo…: all’inizio vi è una ripetizione (credo)…

  2. Ciao sorella barbara posso chiederti perché domandi sui mistici sponsali? Vivi un’esperienza di questo tipo?

  3. non so perchè non mi è arrivata la notifica della tua risposta Claudio e la trovo ora qui perchè casualmente ho cercato nuovamente sui mistici sponsali su google. Ora passo al rispondere alla tua domanda Claudio con un’altra domanda: perchè, che tipo di domanda è ? Perchè non si può porre ? Cosa ha di così strano e da come lo dici, sembra addirittura illecito e anche molto ? Dico veramente, non capisco cosa ha che non va la mia domanda. Voglio solo capire la natura dell ‘interessamento di Barbara riguardo i mistici sponsali, se cioè è solo mera curiosità o se invece ha vissuto o stia per vivere quanto ad esempio ho vissuto io in merito, cioè riguardo i mistici sponsali, tutto qui, se ha un’esperienza simile insomma e confrontarla con la mia per vedere le varie similitudini e scoprirne e verificarne la natura in se, cioè quella di questo connubio mistico divino. E’ forse peccato chiedere confronti di questo genere ? Cioè sapere di più su Dio e le esperienze delle altre anime, mie e tue sorelle, in merito per crescere insieme nell’Amore come fratelli e sorelle che solo si amano e vedono solo il bene ovunque anche dietro il dolore ? Se a me avessero posto tale domanda io non ci avrei visto nulla di male o peccaminoso e avrei tranquillamente risposto, a seconda della curiosità e sano interessamento. Perchè tu ci vedi qualcosa che non va ? Vorrei capirlo. Io ho raccontato diverse volte, anche se poco capito, la mia, credo, esperienza in merito eppure non ho mai etichettato come inappropriate domande a me rivolte su tale mia vicenda e giustamente, perchè dovrebbero esserlo ? Questo tipo di unione è un’unione di anime, non di corpi e anche se fosse stata di corpi comunque non c’è nulla di male a chiedere ma capisco i tabù e li si va più cauti. Ma in questo caso, il coinvolgimento è solo di tipo affettivo, spirituale e non carnale, almeno sempre secondo anche la mia stessa esperienza che coincide con quegli scritti sembra appunto riguardo i mistici sponsali detti. Il mio interessamento è dovuto al fatto che teoricamente ma anche quindi fisicamente la natura di queste due anime non è solo che hanno la stessa anima come viene detto in quegli scritti, se ben ricordo, che detta così credo che fisicamente si può dire che i corpi hanno la stessa chimica, genetica, composizione molecolare, solo al contrario sessualmente, cioè lei è la versione letteralmente al femminile di lui, anche biologicamente, totalmente cioè, anche fisicamente, oltre che conseguentemente anche animicamente o spiritualmente e volevo vedere se anche lei aveva visto quel fratello, che teoricamente, seguendo la stessa logica di quel che vidi io della mia presunta versione al femminile, non del tutto sicuro perchè non del tutto verificata esser tale, se anche lei aveva visto quel fratello dicevo che dovrebbe essere letteralmente, ripeto, la sua esatta, completa, versione al maschile, anche fisicamente. Per questo viene chiamata “gemella”, gemella corrispondente a te ma nell’altro sesso. Quindi ora, se anche Barbara legge e se questo mio commento lo si rietiene degno di essere inserito, si potrà capire il perchè ho posto tale domanda che capisco che poteva essere insolita se non si sa o non si è visto o capito forse la natura anche fisica, cioè anche scientifica di questa scoperta che sembra feci, vidi, nel luglio del 1997 quando appunto realizzai in pochi istanti di cosa si trattava. Amen
    Quindi nessun interesse morboso di chissà quale genere ma semplice curiosità di vedere se anche lei aveva vissuto tale mia esperienza e confrontarla con la mia per vedere se è davvero reale, perchè io non l’ho potuto del tutto appurare. Ma se lei ad esempio vive questa cosa ed è ancora in contatto con questo suo fratello, la sua versione al maschile quindi, mi sarebbe piaciuto verificare se c’erano queste somiglianze fisiche anche tra loro, insomma se erano come me ed Elisa. E.M. Enrico Maiorana ed E.M. Elisa Mariani.
    Così la mia si chiama. Mariani, un nome che ricorda anche qualcosa inerente questi argomenti 🙂
    Potrei parlare dei segni anche simbolici attorno alla nostra esperienza, le visioni, locuzioni che ebbe la mia nonnina in merito. Aspetta, forse locuzioni no su di lei, ma visione o meglio si anche ma ispirazioni più che altro e visioni si.

    Una locuzione che mi riguardò solamente a me che ebbe fu quando feci la mia prima comunione, quel day in cui avvenne, costei (cioè la mia nonnina) sentì queste parole : ” si ama ciò che si è accolto ”

    se ho sbagliato ancora mi scuso, non parlo più

    anche a Gesù lo condannavano perchè andava con le prostitute, anche se lui ci andava per altri motivi ma alcuni che non vedevano che con i propri occhi abituati alle tenebre, gli dicevano ” ti sembra che sia una cosa da fare ” ?

    Ma che pazienza che aveva

    1. Ciao Enrico,
      ho approvato il tuo commento, ma adesso non so semmai leggerai il mio, e se tra quanto tempo. Credo, parlo in generale, che le vicende che riguardino storie personali di mistici sponsali, non possano essere oggetto di un dialogo su internet, per quello che concerne proprio il fatto personale, una questione di buon senso, di equilibrio se non proprio di privacy. Uno dei criteri per capire se un amore, una attrazione, un comune sentire è potenzialmente, o anche qualcosa di più che potenziale, è proprio quel senso di riservatezza che non è senso del tabù, paura di essere fraintesi o simili, ma fa parte proprio del gioco d’amore che non vogliono le creature ma lo Spirito che le investe. Il mistico sponsale è un carisma e come dice il Concilio Vaticano II (LG12) ‘I doni straordinari . . . non si devono chiedere imprudentemente’. Questo non significa che ci debba essere silenzio tra i due, ma se uno dei due fosse arrivato prima dell’altro a capire il dono, deve aspettare pazientemente che l’altro capisca, per anni e anni anche deve solo pregare, poi lo Spirito metterà l’altro in condizione di maturare e di capire e di accettare. Si perché ci vuole anche questo l’accettazione del dono, e se uno accetta e l’altro no, chi accetta deve pazientare, tacere, affidarsi a Dio come un martire. Insomma il discorso è molto complesso, comprendi perché non è facile parlarne in rete? Ciao e cmq grazie, scrivi quando vuoi la mia mail è paceclaudio chiocciola gmail.com (al posto di ‘chiocciola’ metti ‘@’

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