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Don Gianni Colasanti ovvero come predicare il Vangelo con le parole e la pacatezza

Don Gianni Colasanti ovvero come predicare il Vangelo con le parole e la pacatezza

Don Gianni Colasanti

La notizia della morte di Don Gianni Colasanti, mi ha colto proprio di sorpresa!

Avevo intuito che Don Gianni non stesse molto bene,

ma proprio non immaginavo che fosse venuto il suo momento di incontrare quel Cristo che ha predicato tutta la vita.

Ed è proprio la sua predicazione che era nota a me

e a tutti quelli che erano soliti andare a Messa in Cattedrale la domenica mattina.

Uno stile pacato, come la sua persona lo era, una cultura profonda che non ha bisogno di urlare per farsi capire,

un desiderio di essere sempre al passo con i tempi, di proporre sempre qualcosa di nuovo ed attuale.

Non gli ho mai sentito fare una omelia che desse l’impressione di non essere preparata, mai parlava a braccio,

mai imitava lo stile del grande oratore che improvvisa e che cerca di infiammare la platea dei fedeli.

Per lui infatti i fedeli non sono mai stati una platea che ascolta un oratore,

ma una comunità di persone che viene la domenica o i giorni feriali,

per ascoltare la Parola di Dio, per nutrirsi poi della Parola che ha ascoltato.

L’attualità nelle sue omelie

Il suo intervento quindi era solo per approfondire quanto ascoltato,

confrontarlo con la realtà che ci circonda per prepararsi poi alla comunione,

giammai per  sfoggiare erudizione o per fustigare i costumi rischiando di scadere in un moralismo

che come dice papa Francesco tende a semplificare il messaggio evangelico in una serie di precetti.

Non era raro che egli prendesse, un discorso del papa, un articolo di giornale, un brano di un documento del magistero,

lo leggesse e ne facesse una esposizione con un occhio orientato all’attualità e l’altro alla Parola che si fa carne.

I fedeli che la mangiano non si ‘separano’ dalla realtà come fossero i più puri,

ma si nutrono della Parola fatta carne per cambiare questa realtà orientandolo ai valori cristiani.

AdDio don Gianni

La chiesa di Terni non avrà più la ricchezza delle sue omelie e della sua preparazione cristiana,

la città di Terni non vedrà più la sua presenza umile ed amorevole,

ma entrambe hanno sicuramente un intercessore  in più in cielo,

uno che ha tangibilmente amato la Chiesa e la città di Terni e che certamente continua ad amarla dal cielo

e che con la sua testimonianza e semplicità ha arricchito e idealmente passato il testimone ad altri sacerdoti

che continueranno la sua missione nella cattedrale e nelle chiese della Chiesa di Terni.

Riposa in pace Don Gianni e soprattutto dal cielo continua a pregare per noi e per le persone che amiamo.

Claudio Pace 7 5 2017 su Don Gianni Colasanti


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