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CoronaVirusItalia prevenire è sempre meglio che curare

CoronaVirusItalia

Anche in tempi di emergenza, prevenire è sempre meglio che curare.

L’Italia si è trovata prima delle altre regioni, una epidemia, ormai pandemia,

quella ormai contrassegnata come coronavirusitalia

che ha dei precedenti nella storia dell’umanità nelle pandemie di peste e di vaiolo che si leggono nei libri di storia.

CoronavirusItalia: i precedenti del vaiolo e della peste

Qualcuno ricorderà come i conquistadores nell’America Latina,

prima che questa divenisse sia ‘America’ che ‘latina’,

portarono malattie sconosciute alla popolazione indigena, come il vaiolo appunto,

che causarono un ingente numero di vittime che è impossibile perfino stimare.

E che dire delle numerose epidemie di peste che hanno falcidiato nei secoli passati l’intera Europa?

Si è parlato molto del racconto manzoniano della peste di Milano

mi piace riportare il suo incipit molto significativo ed attuale:

La peste che il tribunale della sanità aveva temuto che potesse entrar con le bande alemanne nel milanese,

c’era entrata davvero, come è noto; ed è noto parimente che non si fermò qui,

ma invase e spopolò una buona parte d’Italia. (Promessi Sposi cap. XXXI)

E la storia si sa, alle volte si ripete,

quando il sindaco di Civitavecchia cercò di bloccare la nave che conteneva due cinesi malati di Corona Virus,

non fu capito da tutti, e tutti quelli che non erano ‘positivi’ al tampone non furono messi in quarantena

ma lasciati liberi di andare … ovunque ed era fine Gennaio,

la massima misura di sicurezza presa all’inizio negli aeroporti era…

la misura della febbre corporea per chi fosse venuto dalla Cina,

mentre sarebbe servito un blocco totale,

per altro richiesto a gran voce da alcune parti politiche ma solo gradatamente attuato.

Incidente ferroviario di Lodi e CoronaVirusItalia

Ovviamente ci sono delle situazioni che sono oggettivamente imponderabili

e imprevedibili come il caso dell’incidente ferroviario di Lodi,

chi avrebbe potuto immaginare che sarebbe stata la causa scatenante dell’epidemia del coronavirus

nell’area del lodigiano?

Nello studio della cause dell’incidente, attribuito dai media allo scambio difettoso,

credo sia doveroso chiedersi se uno dei contagiati non fosse proprio il macchinista alla guida,

visto che tra i sintomi del coronavirus c’è proprio quello di avere una improvvisa crisi respiratoria…

CoronavirusItalia priorità al territorio piuttosto che alle intensive

Ma al momento attuale, siamo a fine Marzo, dove dovrebbe concentrarsi l’attenzione

e gli sforzi del governo nazionale e di quelli regionali?

Sembra un paradosso, ma

la priorità non sono i respiratori e le mascherine, almeno al Centro Sud,

ma le medicine e il controllo capillare del territorio

attualmente affidato ai medici di base, che da soli però possono fare poco.

Tramite gli ospedali COVID19, in Umbria ne hanno attrezzato uno a Todi,

ma anche nelle stesse case, ai primi sintomi di una influenza o di una crisi respiratoria,

vanno adottate (e tenute sotto controllo) le terapie

che si stanno sperimentando in tutti gli ospedali di Italia

per evitare che il male avanzi fino al punto di dover usare i respiratori,

cosa che diminuisce le probabilità di successo e che mette in crisi il sistema sanitario stesso

sia per il numero ridotto di posti letto delle intensive e sia per lo stress e il pericolo di vita

a cui eroicamente si stanno sottoponendo i medici e il personale sanitario

e tanti altri lavoratori e volontari ad essi collegati.

Task force di cure domiciliari

A parità di risorse sarebbe meglio investire su una task force di cure domiciliari

affiancato da ospedali di semintensiva, che devono essere dotati di

TAC sussidiati da software in grado di stabilire in venti secondi la diagnosi esatta,

già realizzati in Italia presso il Campus Bio Medico.

Studiare e capire il prima possibile quali sono le migliori cure

che si possono mettere in campo per prevenire il ricovero in intensiva

questo è il vero nodo da sciogliere,

non solo per uscire fuori dall’emergenza sanitaria ma anche da quella economica,

perché la possibilità di trovare un vaccino per il COVID19 è davvero bassa (si pensi ai fallimenti dei vaccini contro l’HIV)

e non possiamo pensare di stare in lockdown per troppo tempo né in Italia per il CoronaVirusItalia

né nelle altre parti del mondo altrimenti ci saranno ben più gravi emergenze.

Terni 27 03 2020 Claudio Pace sul CoronaVirusItalia


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